Immaginate il “classico” corso universitario, con lezioni spesso monotone tenute da un professore alla 27esima edizione del corso di Ingegneria del software. Immaginate un centinaio di studenti assopiti su racconti di modelli iterativi, agili, scrum, l’analisi dei requisiti, la user experience, la progettazione del software, l’UML, i pattern, il project management, i test, la qualità ecc… ecc… Pensate a una materia che dovrebbe avere un taglio molto pratico e invece purtroppo avrà il suo epilogo in un esame che di pratico non ha assolutamente nulla, al netto di qualche autoreferenziale esperienza di progetto in laboratorio.
Si può fare di meglio? Come? Cosa serve?
Serve un docente moderno, autorevole, con buone capacità organizzative. Serve il supporto di aziende aperte, a cui piaccia mettersi a disposizione della didattica, con spirito proattivo e collaborativo.
Qualche anno fa, grazie al tirocinio del collega Davide Zanetti abbiamo conosciuto il Prof. Tullio Vardanega, docente del Corso di Laurea in Informatica, Università di Padova. Il suo racconto su come era riuscito a coinvolgere le aziende nel percorso universitario è stato appassionante e stimolante, in linea con i nostri valori e la nostra filosofia, non è stato difficile conquistarci, per queste semplici motivazioni:
- le aziende hanno un ruolo importante, perché già in autunno devono proporre dei capitolati d’appalto in grado di interessare gli studenti e attirarli verso il tema proposto. E devono presentare il progetto in aula, devono “venderlo” agli studenti, decidendo anche quanti gruppi potranno accogliere;
- i gruppi di lavoro sono formati casualmente, tramite estrazione, al fine di abituare i ragazzi ad adattarsi a lavorare collaborativamente anche con persone nuove che non conoscono;
- sono previste sessioni di approfondimento private per decidere a quale progetto/azienda affidare l’esito del loro esame;
- gli studenti svolgono il progetto dall’analisi dei requisiti fino al collaudo , vivendo un’esperienza a cui sono nuovi, simile in tutto e per tutto a quelle che faranno in contesto lavorativo;
- il professore non obbliga gli studenti in una direzione prefissata, né metodologica né tecnica, prevede alcuni vincoli ma lascia loro libertà di decisione e di appoggiarsi a eventuali consigli dell’azienda, che funge come un vero e proprio cliente.
Da allora ogni anno siamo contenti di ideare un capitolato d’appalto per la realizzazione di un software che implichi l’uso di tecnologie avanzate e innovative. Questo anno accademico (2019/2020) abbiamo proposto l’ideazione e realizzazione di un’applicazione per il tracciamento delle presenze in luoghi pubblici o aperti al pubblico (non siamo Frate Indovino… abbiamo scoperto nei mesi successivi che il tema sarebbe diventato molto attuale), esaminando due fattispecie differenti di esigenze: una nella quale era fondamentale mantenere l’anonimato assoluto della persona (esempio della fiera), l’altro nella quale ciò non era sempre necessario (differenti sedi di lavoro della stessa azienda). Se lo vuoi leggere, qui trovi il capitolato e qui le slide di presentazione.
Tre gruppi (per un totale di 24 studenti) ci hanno gratificato scegliendo il nostro capitolato, e tutti tre sono riusciti a produrre prototipi funzionanti e di buona qualità. La cosa più interessante, dal nostro punto di vista, è stata che ogni gruppo ha evoluto i requisiti, ad alto livello, in maniera diversa. Ogni versione di “stalker” -questo era il nome del progetto-, per quanto uguale nella sostanza, ha presentato un mix di tecnologie e funzionalità uniche.
Un gruppo si è concentrato maggiormente su come sfruttare l’app da un punto di vista economico ragionando sul come compartimentare meglio le funzioni di sblocco, con piani più o meno costosi.
Un altro gruppo ha implementato la reportistica prevedendo la possibilità di elaborare grafici in tempo reale e metriche.
L’ultimo gruppo ha approfondito la gestione delle utenze fornendo una gerarchia flessibile che permettesse di controllare il prodotto in modalità realmente “enterprise”.
Tutto il percorso si è svolto in un clima collaborativo e di crescita reciproca che ha coinvolto studenti, tutor e docenti, generando soddisfazione ed entusiasmo. Esperienze come questa sono importanti per integrare la formazione universitaria degli studenti, teoricamente estremamente preparati ma, alla fine del percorso di studi, spesso avulsi dalla realtà lavorativa. Le aziende possono avere un ruolo virtuoso nel delineare un percorso che arricchisce la preparazione dei ragazzi e che permette alle aziende stesse di anticipare il contatto con gli studenti, aprendo a future ed interessanti forme di collaborazione. La nostra sensibilità e il nostro impegno, da sempre a supporto del mondo della scuola e dell’Università, sono infatti un valore fondamentale e imprescindibile che ci permette di costruire il futuro con le nostre mani.
Un grazie a Davide Zanetti che anni fa era “dall’altra parte della barricata” come studente, ed è stato un fondamentale raccordo per garantire il successo del progetto. Un ultimo ringraziamento al prof. Vardanega e ai ragazzi che ci hanno scelto, per averci permesso di vivere assieme questa bella esperienza. Ci rivediamo dopo l’estate per l’edizione 2020/2021!